de rosaSarà ancora un weekend da ricordare per Raffaele De Rosa tornato in pista per l’ultima prova del Mondiale Supersport con il titolo già stato vinto dall’olandese Vd Mark. La voglia di rivalsa e riscatto era tanta dopo una stagione corsa con onore e buoni piazzamenti mal ripagata dal team CIA Insurance che lo ha sostituito con l’ennesimo “brocco” dalla valigia piena di dollari. Il motociclismo che tanto amiamo oramai è rimasto fedele solo alle nostre passioni ed è sempre più mercificato da pseudo professionisti, che mettono su finti baracconi per depredare le tasche di tanti piloti appassionati. Ma questa è un’altra storia. Quella che invece abbiamo vissuto in questo weekend parla del napoletano più veloce di sempre, arguto e tremendamente appassionato e che grazie alla sua umiltà e al voler sempre chiudere i rapporti con rispetto e diplomazia, ha trovato posto sulla Honda del Team Lorini. Anche se non pretenziosa agonisticamente, questa squadra è composta da uomini competenti e realmente appassionati. Il 13° posto in griglia di partenza sulla magica pista del Qatar mette a tacere tantissime voci in un paddock sempre più spietato, molto vicino ormai alla crudeltà che già si vive nel Motomondiale, ma anche questa è un’altra storia. In gara il solito cuore, la solita caparbietà di chi sa dare il giusto gas gestendo al meglio anche i limiti tecnici. Alla fine De Rosa chiude con un 13simo posto in gara e 10° in classifica generale con 70 punti, gli stessi dell’ex compagno di squadra Wilairot e di Tamburrini ma con fortune diverse. Ma soprattutto molti, molti più punti del blasonato Kennedy anch’egli pilota pagante con il CIA Insurance. L’importante era esserci all’ultima di campionato e così è stato. Ora Raffaele De Rosa non deve dimostrare più niente, il suo talento e la sua umiltà dovrebbero bastare almeno per una moto ufficiale, ma anche questa è tutta un’altra storia.

guintoli

Intanto complimenti a Silvain Guintoli e l’Aprilia che portano a casa il titolo iridato in SBK. Due manches magistrali in Qatar piegano lo strapotere di Sykes e della Kawasaki e scrivono un’altra importante pagina per il motociclismo italiano…quello che ancora sopravvive.

Lello Vaccaro