Il video che sul sito internet ufficiale di Royal Enfield presenta la Continental GT, mostra l’intrepido viaggio che dall’Ace Cafè di Londra conduce fino al Madras Cafè in India. Un’avventura incredibile attraverso tanti Paesi e culture diverse a bordo di una moto che nasce proprio dalle idee concepite in Inghilterra, dove lo stesso Ace Cafè negli anni 60 era il fulcro di questa tendenza. Parliamo dello stile cafè racer, che in parte prende nome proprio dall’Ace Cafè, dove i motociclisti londinesi si riunivano per mostrare le loro trasformazioni, influenzate dal mondo delle gare dove erano nate già le prime carene aerodinamiche. La Continental GT di Royal Enfield incarna a pieno questo stile così a lungo perseguito e che tanto successo sta riscontrando anche in Italia.
La natura di questa moto si basa su 3 concetti semplici ed essenziali: un motore di media cilindrata ma corposo e generoso, un telaio fedele e brillante e una linea intrigante e curata. Quando poi ci sali su e avvii il motore scopri che tutto l’insieme si traduce in una moto divertentissima da guidare e che trasmette tutto il suo stile facendoti sentire quell’autentico motociclista di un tempo puramente appassionato. Iniziamo dal motore, un robusto cilindro da 535 cc che eroga una potenza di 29 cavalli a 5.100 g/min e una coppia di 4,5 kgm a 4.000 g/min. Gode di iniezione elettronica e nel 2017 arriverà anche nella versione Euro 4. Si tratta della motorizzazione più sportiva che Royal Enfield abbia mai concepito, aspettando l’arrivo dei modelli bicilindrici o della stessa Himalayan presentata ad Eicma lo scorso novembre e accolta con grande consenso.
Intanto ci concentriamo su questo progetto frutto di diverse sinergie nate proprio in Inghilterra da aziende consolidate in fatto di stile e tecnica. Ma c’è anche un pò d’Italia con le sospensioni posteriori fornite dall’azienda ultracentenaria Paioli e l’impianto frenante anteriore realizzato da Brembo con disco da 300 mm. Di buona fattura anche la forcella tradizionale, che svolge egregiamente il suo lavoro, sia sui fondi più aspri che in velocità, quando accompagnata anche dalle doti intuitive e reattive del telaio, permette di sostenere traiettorie precise e sicure. Complice è anche la posizione a bordo, che nel pieno stile cafe racer vuole il pilota ben inserito nella moto con pedane arretrate e braccia caricate sui semimanubri, in modo da avere la giusta sensibilità di guida all’anteriore. Anche le gambe sono ben inserite, vanno ad arpionare il serbatoio ai suoi lati in un ergonomia ben studiata e comunque la moto è stretta e diventa semplicissimo indirizzarla dopo appena pochi metri. Cerchi da 18” completano l’assetto della Continental GT e gli pneumatici hanno misura 100/90 e 130/70, per il primo equipaggiamento Royal Enfield ha pensato alle Pirelli Sport Demon, una scelta da noi molto condivisa, perchè le basse temperature che hanno condizionato il nostro test non hanno influito più di tanto sul comportamento degli stessi.
Come detto la linea della Continental GT ha espressamente richiamato tutte le soluzioni tecniche e stilistiche delle moto anni 60 con tanti accorgimenti moderni che di fatto ne migliorarano la forma e la fruibilità. C’è anche la sella monoposto in tinta che riesce ad accorciare la moto e dare più congruenza alle sembianze cafe racere della Continental.
A vederlo da fermo questo motore 535 sembra già promettere quello che da lì a poco offrirà ruotando la manopola del gas. Ha anche la pedivella per la messa in moto, in pieno stile anni 60. L’erogazione è costante e gradevole, non strappa mai e non ha indecisioni di nessun tipo, salvo salire velocemente se si decide di alzare il ritmo. Qui si mostra deciso e offre subito tutti i suoi 29 cavalli facendoti divertire e danzare anche nei curvoni veloci, per poi ritornare sornione e corposo alle basse andature, per godere a pieno della passeggiata. Sorprendenti i consumi, usandola senza remore siamo riusciti a raggiungere i 25 km con 1 litro. La si potrà scegliere con 3 diverse colorazioni ad un prezzo di appena 5.790 euro franco concessionario.