fotorally ktm 950Ne avevamo parlato tanto nelle settimane precedenti e finalmente martedì 28 aprile alle 7:00 siamo partiti per il 1° FotoRally del Sud, una delle esperienze che di lì a poco si sarebbe rivelata la più grande per molti motociclisti che ne prendevano parte. 134 moto, 133 uomini e una donna, pronti per tuffarsi nelle tracce che Ugo Filosa (pilota professionista che conserva nella sua bacheca diversi titoli italiani ed europei) ma anche ideatore e realizzatore dell’evento, ha scoperto e disegnato per tutti. Avremmo attraversato 4 regioni e 128 comuni e solo l’idea faceva accapponare la mia pelle e i tasselli della mia adorata ADV 950. Supportato da Desartica Avdentures e da un folto staff composto da tecnici, medici e autisti, Filosa ha invitato bikers provenienti da ogni regione d’Italia, ma anche da Malta, Albania e Belgio a intraprendere questo Rally con spirito avventuriero, ma che poi ha inevitabilmente condotto tutti in una vera e propria sfida contro se stessi e le tante difficoltà incontrate nei quasi 1.500 km previsti.

gs2Vastissimi i fondi, c’è stato di tutto: fango, pietraie, sabbioni in pendenza, fittissimi boschi e praterie immense affrontate da moto specialistiche, ma anche da grosse bicilindriche. Da Napoli a Palermo in fuoristrada con possibilità anche di percorrere strade asfaltate ma secondarie, che ci avrebbero comunque immerso nelle magnificenze del sud Italia. Obbiettivo realizzare tutte le foto previste nei Way Point segnalati sulle tracce che l’organizzatore ha consegnato a tutti ad inizio tour. A dire il vero il capoluogo campano ci ha accolto con una giornata di pioggia fortissima che ha condizionato tutta la prima delle cinque tappe previste.

GIORNO 1. Il primo round infatti si è svolto tra Napoli e Monticchio (PZ) attraverso il Partenio, il beneventano per poi scendere nell’Irpinia fino alla zona dei laghi lucani. La pioggia insistente però ha costretto molti a tagliare i percorsi divenuti viscidi per le abbondanti piogge e così si è deciso che per motivi di sicurezza la seconda tappa da Monticchio a Viggianello (PZ) doveva essere il vero esordio del FotoRally.

rallyGIORNO 2. I fittissimi boschi della Basilicata sono accoglienti e cordiali ma non se la pioggia ne ha ammorbidito il fondo che per almeno 20 km si è presentato argilloso e impegnativo per uomini e mezzi. E’ stata un’altra prova di forza dell’uomo contro le avversità della natura, ma il premio è stata una seconda parte di tappa veloce e scorrevole lungo stradoni bianchi che hanno poi ricondotto in altri boschi in pendenza intorno al Monte Pollino. L’arrivo a Viggianello è stato caratterizzato dalla fittissima nebbia che con il buio ha messo a dura prova tutti gli equipaggi, ma anche la seconda giornata ormai era conclusa.

GIORNO 3. L’indomani una nuova sfida pronta ad esser raccolta, dal Pollino al Tirreno, finalmente il sole accompagnava i partecipanti rendendo indimenticabili i panorami visti dalle vette scalate. Ancora verdissimi boschi, guadi di torrenti e scenari mozzafiato dell’alta Calabria che si è rivelata come un paradiso per chi ama la natura e il fuoristrada. Meta finale la costa nello splendido Hotel 4 stelle Mediterraneo ad Amantea (CS), ridente e ospitale cittadina. Nel bel mezzo della cena ci ritroviamo in un matrimonio e non sono mancate le foto di rito con gli sposi.

giulio rallyGIORNO 4. Di sicuro la tappa più impegnativa e spettacolare quella che da Amantea avrebbe condotto fino in Sicilia a Sant’Alessio Siculo (ME). Dapprima i guadi dei torrenti che sfociano nel Tirreno, poi per Lamezia Terme fino a salire l’Aspromonte, un territorio selvaggio e inesplorato dai motociclisti che emanava fascino ad ogni curva. Ha stupito la quantità di bellezze artistiche e naturalistiche che sono sconosciute a tanti di noi e che meriterebbero di essere valorizzate,  il Fotorally si presta magnificamente a questo scopo. La corsa è poi per il sentiero dei Greci e poi giù fino alla costa verso Villa San Giovanni per la traversata. Se si arriva in Sicilia con la luce c’è ancora da percorrere le montagne che sovrastano Messina in uno scenario unico. Qui un altro tratto difficile da interpretare con pietraie ripide e insidiose, comunque bypassabili come previsto da Filosa, ma salire qui su è valsa la pena dell’intero viaggio. Si fa buio e via verso Roccalumera e quindi per Sant’Alessio.

irrera fotorallyGIORNO 5. L’ultima tappa del tour è meno impegnativa e per la sua lunghezza prevede molti tratti asfaltati. Bisognerà infatti raggiungere Palermo per le premiazioni al porto e poi prendere le navi per Napoli e Genova, mentre altri torneranno in aereo. Il tratt0 va dalla costa messinese verso l’interno in provincia di Enna ed è caratterizzato da colline e campagne, con sfondo a dominare la scena la spettacolare immagine dell’Etna, innevato e fumoso, impressionante la sua maestosità. Ce lo lasciamo alle spalle ma mentre percorriamo pietraie e guadi sappiamo che basterà giraci un attimo per vederlo ancora lì. Il bivacco di Castellana Sicula e l’ottima accoglienza della popolazione sono il preludio della fine del Rally, che come promesso si conclude a Palermo dove c’è il tempo per ritrovarsi e salutarsi, visto che sono diverse le destinazioni.

ugoIl rientro in nave è caratterizzato dai racconti e dalla condivisione di esperienze fatte e mentre parliamo è forte la convinzione che questa sarà senz’altro un’avventura da ripetere, perchè ha lasciato impresse nell’anima un’incredibile quantità di emozioni. Mi ha colpito vedere perfetti sconosciuti aiutarsi l’un l’altro per sorpassare tratti difficili, ridere e scherzare insieme a fine tappa e condividere i racconti e gli aneddoti appena vissuti, insomma si è manifestato il vero spirito dell’endurista. Prezioso e ammirevole poi il lavoro di Ugo che oltre alla pianificazione quotidiana delle tappe, si è prodigato a recuperare le moto in panne che per fortuna non sono state molte. Prossimamente in questo articolo pubblicheremo anche la clip tv che stiamo preparando, mentre è forte la tentazione di seguire Filosa nel prossimo FotoRally dell’Appennino dal 3 al 6 settembre…chissà…nel frattempo Grazie Ugo.

Lello Vaccaro