Si è chiusa la prima edizione del Napoli Motor Festival svolta all’interno dell’Ippodromo di Agnano, l’unica vera kermesse motoristica attualmente organizzata nella nostra città. 2 giorni intensi ai quali però il pubblico napoletano non ha risposto come gli organizzatori si aspettavano. La comunicazione non mirata, anche se diffusa e le difficoltà che vive in questo momento la struttura ippica, non hanno aiutato la manifestazione.

Eppure Benny Caccamo e Mario De Luca in due 140 di passione motoristica, ce l’hanno messa tutta e a modo loro hanno provato a unire gli ingredienti necessari.

L’offerta è stata più appetitosa per il comparto due ruote, che ha visto in programma tanti eventi susseguitisi nel weekend. All’interno dell’ovale la pista che ha ospitato 50 piloti pronti a darsi battaglia nel Trofeo Enduro Sprint organizzato da Pianeta Moto KTM.

Poi la prima prova del Trofeo Dirt Track e Flat Track di Moto Sport Italia con piloti provenienti da tutta Italia, ai quali si sono uniti i nostri campani: Alfonso Coppola (Mondiale Supersport 600), Yari Montella (CEV MOTO2), e anche gli ex piloti, ma di certo ancora talentuosi, Ciro Pizzo e Davide Baldini.

RALLY

Le auto da Rally si sono sfidate in una gara challenge che ha visto la vittoria del campione italiano Fabio Gianfico seguito da Marco Vallario, Emanuele “Lele” Silvestri, Gianluca D’Alto, Franco Pucella e Gianni Baiano.

Spettacolari anche le sfide dei Cross YACAR, piccoli kart equipaggiati con motori motociclistici da 4 cilindri, guidati dai giovanissimi Valentino Ledda (11 anni) e Giuseppe “Peppetto” Norelli (14 anni), affiancati da Dino Morelli, Corrado Soldà e la famiglia Bitti a completo.

YACAR BARRACUDA E SPEEDWAY

Ma era presente anche il campano Roberto Codella con il suo kart autocostruito Barracuda, veicolo riconosciuto dalla FIA. La scaletta si ripeteva la domenica con le esibizioni di Speedway (sport motociclistico che in America è secondo solo al Supercross), con in pista Massimo Mora campione europeo della specialità.

FREESTYLE E RADUNI

Andrea Cavina si é esibito con il suo gruppo FMX Freestyle, mentre intorno si svolgevano anche i raduni di auto e moto d’epoca. La Fmi era presente con il comitato campano tenendo corsi guida per i bambini, mentre Melemotosport ha sorpreso tutti con le sue auto, tra le quali la Ubriaca che il pubblico ha provato a mandar dritto nonostante andasse in ogni direzione possibile, un delirio! Suzuki Moto Italia ha effettuato circa 60 prove e Royal Enfield 40 salendo su per gli Astroni e tornando all’ippodromo.

Ma soprattutto erano presenti i principali concessionari di moto, quelli da sempre più sensibili e attivi a questo tipo di manifestazione. È a loro che va il plauso e il ringraziamento più importante. Certo i promoter hanno bisogno di incollare meglio tutto ciò che di buono hanno portato al Napoli Motor Festival, ma occorre anche una maggior adesione delle aziende del comparto automotive napoletano, in modo da offrire ad eventi come questo il massimo della programmazione e dello spettacolo. É vero, il pubblico non ha affollato la kermesse, ma non crediamo si volessero i numeri della Fiera della Casa, perché i motori sono una cosa più seria e forse a Napoli siamo rimasti in pochi ad amarli davvero.

Lello Vaccaro