dragster tvE’ stato uno di quei test che tanto abbiamo atteso, incuriositi e affascinati dall’aspettativa che solo una moto MV Agusta sa creare. Grazie come sempre al dealer Borrozzino che dal quartier generale di Santa Maria CV ci ha offerto ancora una volta l’opportunità di testare in strada una delle moto più divertenti e soprattutto irriverenti degli ultimi tempi. La nuova Brutale 800 Dragster innanzitutto è la ultima invenzione creata intorno a questo imponente motore 3 cilindri da 800 cc che tanto successo sta avendo nella gamma MV Agusta. Nasce innanzitutto per la supersportiva F3 che da 675 arriva appunto alla cubatura di 800cc, ma la sua elasticità di utilizzo lo ha premiato anche per altri modelli: dalla Brutale alla Rivale, fino alla nuova Turismo Veloce che presto arriverà in gamma, per chiudere il primo ciclo su questa versione Dragster. Un propulsore che si propone in tutta la sua esplosione dinamica, con pochi compromessi e tanto godimento. Dai 150 cv della F3 si è arrivati fino ai 125 della Dragster e già così bisogna salirci su con molta riverenza, impostando dapprima le mappature più morbide per poi cimentarsi con il massimo della potenza. Sì perchè il peso di 170 kg, il baricentro bassissimo e l’estrema maneggevolezza di questa moto la rendono un oggetto formidabile ed efficace, tanto che lasciarsi prendere la mano è un nulla. Ma l’obbiettivo di MV era proprio questo, creare una moto senza fronzoli e tentennamenti, da utilizzare nel pieno delle facoltà razionali e con le giuste capacità per apprezzarne le potenzialità. Anche la scelta della linea ha voluto centrare un certo obbiettivo, e cioè quello di creare un modello che sia a metà strada tra nuda e motard, e quasi una streetfighter, dal mix di queste tendenze nasce proprio il nome Dragster che meglio di qualsiasi altra denominazione interpreta i concetti di questa moto…………………

La tecnologia MV non poteva non concepire per la Dragster una serie di dispositivi elettronici per le principali funzioni della moto. Troviamo infatti un sistema integrato di iniezione-accensione denominato MVICS (Motor&Vehicle Integrated Control System), una centralina di controllo motore Eldor EM2.0 e un corpo farfallato Mikuni interamente Ride by wire. Ci sono poi le tre mappature Sport Normal e Rain per la gestione della potenza più una quarta che lascia all’utente la possibilità di personalizzare i parametri a seconda delle esigenze di guida. Compreso il controllo di trazione applicabile su ben 8 livelli.

La ciclistica si avvale della rinomata tecnologia MV che con la sua struttura portante in tubi di acciaio è integrata con piastre in lega leggera di alluminio ed è frutto della logica produttiva che ha ispirato la progettazione di telai ad hoc per ciascun modello MV, storia che si ripete da quando il compianto Massimo Tamburrini creò la F4.

Marzocchi e Sachs si occupano delle sospensioni della Dragster mentre Nissin e Brembo pensano a frenare questa belva che ovviamente trova il suo terreno fertile in questi magnifici tornanti, a patto che li si affrontino con una mappatura già brillante, perchè con la potenza tagliata l’abbiamo trovata un pò ruvida nell’erogazione.

13.490 euro è una cifra importante ma non per l’esclusività di questa moto e di questo brand. Anche perchè la Brutale Dragster 800 è proprio ciò che ti aspetti di trovare su una moto del genere. Potenza, agilità e fedeltà di guida, se proprio vogliamo tenere in secondo piano il tremendo fascino che sprigiona alla sola vista da ferma. 3 marce e via, sei entrato nel mondo MV dalla porta più emozionale, perchè se poi ci si addentra si rischia di restare inghiottiti in una gamma di moto che per ogni modello accende un vortice di sensazioni uniche e totali. Sensazioni che solo MV riesce a scatenare….!