Questa è la storia della “Nobile” una splendida Ducati Scrambler 350 del 1969, che il nostro amico pugliese Giuseppe Di Lella ha voluto raccontare.

“In molti mi chiedono come mai la mia Ducati Scrambler 350 è verde metallizzato in quanto dovrebbe essere color aragosta. La storia di questa Scrambler è unica, nel 1969 una famiglia risalente al 1400 nobile e storica di Napoli, i cosiddetti “Duca” e “Marchesi”, per i 18 anni del figlio regalarono questa 350 rivolgendosi alla ditta IMBÒ a Napoli (concessionaria Ducati allora). Quando a Borgo Panigale arrivò la notizia che un Duca avrebbe acquistato una Scrambler, la Ducati per omaggiarlo gli concesse di scegliere un colore che preferiva. Ed è così che il giovane Principe scelse il suo colore, il verde! Non solo, quando la moto arrivò a Napoli dal concessionario, quest’ultimo per “vanto” di questa vendita particolare, fece stampare il nome della sua azienda sulla borsetta laterale sinistra.

Fu una delle prime Scrambler arrivate a Napoli, così la moto venne inaugurata e da lì in tanti comprarono questo modello. La moto partì da Borgo Panigale il 22 febbraio 1970 e arrivò a Napoli il 24, iniziando la sua particolare storia, rombando in quella splendida città. Faceva spesso viaggi sul Gargano dove la famiglia era proprietaria di un grande e rinomato castello medioevale. Nell’arco degli anni la moto è stata messa in un angolo dopo un guasto al motore e chiusa in letargo nelle segrete del castello per oltre 30 anni! Nel 2013 iniziò il restauro del castello e qualcuno incoscientemente caricò tra i rottami anche la moto! Quel giorno mi trovavo in una superstrada vicino al paese dove si trova il castello, ad un’incrocio avevo il semaforo rosso e dalla parte destra si immetteva sulla mia stessa strada un furgone cassonato pieno di rottami destinati alle fonderie. Lì sopra c’era anche questa Scrambler, la notai subito e appena il semaforo accese il verde raggiunsi il furgone e lo fermai.

Chiesi al conducente dove portava la moto e lui rispose “al rottame”. Un brivido mi prese su tutto il corpo e gli proposi di darmela offrendogli quello che avevo in tasca (poche centinaia di euro), lui accettò e scaricammo la moto. Immediatamente chiamai un amico con il carrello e me la portai a casa! Da lì iniziai a restaurarla, era molto rovinata dopo anni di ruggine e polvere. Durante il restauro notai che il colore era verniciato nella stessa identica maniera delle Scrambler che mi sono passate per le mani “conservate”. I filetti a mano, le misure delle fasce e tanto altro era distrutto, ma avevo ancora dei dubbi sul colore, perchè era molto insolito. Conobbi un amico che era molto in confidenza con i Marchesi e mi raccontò tutta questa storia che non conoscevo affatto.

Dopo aver visto le foto della moto mi confermò che era proprio lei e che lui stesso essendo molto amico del proprietario, la usò diverse volte a quel tempo. Così dopo aver lucidato per bene il serbatoio siamo riusciti a recuperare lo stesso colore ed allora l’ho riverniciata così com’era. Questa è la storia di una Scrambler che è giunta a me dal passato inspiegabilmente e soprannominata “LA NOBILE” ed è diventata la moto di tutti i giorni. Dopo aver parlato con il Proprietario mi confermò che in Ducati la verniciarono di quel verde scelto da lui stesso, che poi diventò il colore nel 1975 delle Scrambler 250 seconda serie, ma la prima per dedizione fu appunto questa. Quando una cosa è destinata a te trova sempre il modo di raggiungerti! Questa è l’incredibile storia dell’unica Scrambler di un nobile, che il destino mi ha riservato salvandola dal fuoco delle fonderie. La vera passione a volte ci porta nel posto giusto al momento giusto inspiegabilmente. Ciò che ho provato quel giorno è a dir poco emozionante e sapere di possedere e usare una moto di un nobile unica nel suo genere non ha prezzo. La moto è stata restaurata interamente da me, con le sole mie mani e ogni volta che la uso e la parcheggio la gente si avvicina incuriosita.”